Intervistiamo Giulia Norido
Nata a Padova, la ventottenne centrocampista della Roma femminile, Giulia Norido, si divide tra gli studi per diventare psicoterapeuta e la sua grande passione: il pallone. Laureatasi a Padova nel 2015 ora sta facendo tirocinio al Bambin Gesù di Roma. Gioca a pallone da quando aveva 7 anni quando per farlo era costretta a stare in una squadra maschile. A 13 anni finalmente approda nel femminile e due anni fa arriva alla Roma per poi fermarsi un po’ ai box per motivi di studio.
Cosa ti ha spinto ad indossare ancora i colori giallorossi?
“Due anni fa, appena mi sono trasferita qui dal Veneto, ho indossato subito la maglia della Roma e per me è stato come ricominciare di nuovo da capo, mettermi in gioco da sola lontana dalla famiglia. È stato un orgoglio e un onore indossare una maglia importante come quella della Roma che rappresenta lo spirito della città! L’anno scorso, a causa di impegni di studio, non sono riuscita a dare continuità e così ho deciso di fermarmi. Quest’anno appena mi hanno contattata non ho esitato a ritornare a vestire questi colori.”
Il ritiro è cominciato il 21 agosto. Cosa hai trovato (se l’hai trovato) di cambiato col passato?
“Rispetto al passato ho trovato un gruppo più giovane e con meno esperienza magari degli anni passati, ma con tanta fame e voglia di impressionare e fare bene.”
Cosa ami di più quando indossi gli scarpini e scendi in campo?
“Quando scendo in campo mi sento libera, sento che in quel rettangolo verde posso liberare tutta la mia passione per questo sport.”
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Da questa stagione mi aspetto un gruppo unito verso un obiettivo unico, sarà difficile raggiungerlo, ma con impegno determinazione e fame possiamo raggiungere tutti i traguardi. La favola Leicester insegna.
E tu cosa sei disposta a dare a questa squadra?
“Dal canto mio cercherò di fare sempre del mio meglio, impegnandomi agli allenamenti per raggiungere la miglior condizione fisica, dando continuità, esperienza e mettendo tutta me stessa quando sarò chiamata in causa!”